La nostra storia


Nel 1978 Mons. Franco Fregni, Vicario per la Pastorale della Famiglia, insieme all'allora Cardinale Poma e a Mons. Cocchi, fu il promotore di una prima risposta ai problemi legati alla Vita nascente, soprattutto in condizioni di maternità difficili.

Erano gli anni delle forti ideologie abortiste, delle scelte sofferte, delle ribellioni e delle colpevolizzazioni.

Occorreva dare segnali concreti e Mons. Fregni aprì un piccolo Punto di Ascolto con l'aiuto di alcuni volontari, in una sede provvisoria e con strumenti minimali nel centro storico di Bologna.

L'obiettivo che animava questo piccolo gruppo di persone era quello di rendere tutti sensibili e partecipi nei confronti della Vita, dono del Signore, al di là e al di sopra delle singole situazioni, delle scelte personali e degli orientamenti culturali e sociali, esprimendo con forza il diritto di ogni essere di affacciarsi alla Vita.

Il 6 ottobre del 1981, con il suo primo statuto, si costituì il Servizio Accoglienza Vita (SAV), configurandosi come Libera Associazione formata da una quindicina di soci/volontari.

Successivamente, il SAV potenziò le sue attività grazie alle risposte di persone generose che offrivano, in comodato gratuito, piccoli appartamenti che permisero di aumentare la possibilità di accoglienza temporanea fino al raggiungimento dell'attuale numero di gruppi-appartamento che è salito a undici.

I rapporti con l'Ente Pubblico trovarono nel tempo una minore distanza e si potè così aprire una collaborazione per cercare di risolvere insieme il problema dell'accoglienza alla maternità in solitudine, sempre però nel rispetto della reciproca autonomia.

Nell'aprile 1999 il SAV si trasformò da Libera Associazione, in ONLUS e fu iscritto all'Albo Provinciale del Volontariato, successivamente confluito in Albo Regionale. Lo statuto così modificato raccoglieva e rinforzava, nella sua premessa, le indicazioni della Chiesa Bolognese ispirandosi ai principi della solidarietà umana e cristiana nei confronti della maternità e della vita nascente.

Nei successivi anni, si determinò inoltre un considerevole aumento del numero dei soci e dei volontari.

Nell'aprile 2017, venne aggiornato lo statuto effettuando piccole variazioni nell'oggetto sociale al fine di rispecchiare maggiormente le attività concrete del SAV che nel tempo aveva ampliato la propria mission rivolgendosi non solo a gestanti e madri sole con figli, ma anche alle famiglie con figli minori in cui è presente il padre.

Nel marzo 2019 il Servizio Accoglienza Vita ha ottenuto dalla Regione Emilia-Romagna il riconoscimento della Personalità Giuridica che di fatto sancisce la solidità patrimoniale dell'ente e lo separa dalle persone che lo compongono.

Nell’aprile 2019 il Servizio Accoglienza Vita ha ulteriormente aggiornato il proprio statuto effettuando le modifiche necessarie in adempimento al D.Lgs 117/2017 e successive modifiche (Riforma del Terzo Settore).

Il 28 novembre 2022 la ragione sociale muta in Servizio Accoglienza Vita ETS, quale atto conclusivo dell'adeguamento alla Riforma del Terzo settore con contestuale iscrizione al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nella sezione G ("Altri Enti del Terzo Settore"), con repertorio n.82820.


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